Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani I.djvu/123

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— 115 — A. 1832

Venerdì 15. — Con un corriere giunto ieri sera all’ambasciatore di Francia si è avuta la notizia di una gran sommossa, seguita a Parigi i giorni sei e sette corrente. Pare che il governo attuale dopo sanguinosi combattimenti abbia prevalso contro i partiti repubblicano e realista, che si dice fossero uniti.

Giovedì 21. — Questa mattina si è veduta affissa per tutta Roma una bolla di scomunica contro tutti quei sudditi pontificii, che specialmente in Ancona ed in qualunque altro luogo dello Stato hanno attentato ed attentano contro la sovranità della S. Sede, i diritti della Chiesa, immanità ecclesiastiche ecc. ecc.

Mercoledì 22. — Questa mattina vi è stato del sussurro per parte dei scolari della facoltà legale, le di cui lezioni in quest’anno, che è stata chiusa la Sapienza, si sono date nel già convento della Pace. Siccome il governo aveva preveduto che quei giovani si erano proposti di commettere oggi, che era l’ultimo giorno di lezione, delle insolenze, come di schiodare i banchi ecc. ecc.; aveva ordinato che si facesse vacanza. O che alcuno dei professori non avesse ricevuto in tempo l’avviso, o che gli scolari siano riusciti ad introdursi nel locale, è convenuto impiegare i carabinieri per farli uscire, non senza qualche specie di resistenza, essendosi poi dissipati dopo qualche tempo.

Sabato 30. — Ieri sera circa le 2 dopo mezzanotte seguì in piazza Colonna e precisamente da un lato del nostro portone, l’esplosione di due così detti petardi, uno più grosso e l’altro meno.


AGOSTO


Mercoledì 22. — Si assicura essere stato conchiuso con Rothscild dal nostro governo un nuovo imprestito di tre milioni di scudi nominali al saggio di scudi 71 per ogni 5 scudi di rendita1.


SETTEMBRE


Martedì 4. — Sono tornati da Parigi i tre medici Meli, Lupi (figlio) e Cappelli che il governo aveva spediti per osservare la malattia del cholera.


  1. Confr. Emilio Del CerroRoma che ride pag. 259.