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minaccie. Infatti, nella mattina dei 15, fu trovato scritto in varie prenditorie: «Chi entra non esce». A questo si aggiunse qualche insulto verbale ai giuocatori, di modo che alcune prenditorie chiesero piantoni di carabinieri onde garantirsi.

Nella sera dei 16, presso Ripetta, fu bastonato un individuo che fumava. Ne rimase assai malconcio e fu condotto all’ospedale di S. Giacomo. Si assicura che il generale Gemeau ha diramato un ordine del giorno col quale permette ai suoi soldati di adoperare liberamente le armi in qualunque caso di rissa e insulti.

Ieri si fecero varii arresti e molte perquisizioni personali per il Corso. Tra i carcerati ve ne sono alcuni gravemente sospetti dell’uccisione commessa in via Condotti, nella sera dei 13.

Sono stati richiamati in Roma, da Civitavecchia, come rinforzo, il 32° francese di linea e varie altre centinaia di Francesi che sono sparsi nei vicini castelli.

La Polizia ha incominciato, con molta alacrità, le perquisizioni domiciliari nelle case più sospette.

Questa notte si perquisì, accuratamente, l’abitazione di Bartolomeo Polverosi, dell’avv. Petrocchi e varie altre.

Ieri si è sparsa voce che, dietro insulti fatti in Trastevere ai fumatori, avrebbe avuto luogo una dimostrazione per il Corso con sigari.

Si assicura, da molti, che ieri l’altro si sono trovati per il Tevere due cadaveri di soldati francesi.

Si dice che Mazzini abbia partecipato ai suoi emissari in Roma che la dimostrazione del non