Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/339

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 1859  321

Intanto il generale De Gregori pubblicò un ordine del giorno col quale viene minacciata la fucilazione per i disertori, nella cui pena incorreranno eziandio coloro che, conoscendoli, non li denunziassero.


27. — Nel giorno 26 corrente (sacro a S. Filippo) si temeva che avesse luogo una dimostrazione molto più significante di quelle precedenti, solite a farsi al generale francese dopo la messa militare.

Si vociferava che, dai soliti promotori, si fosse stabilito l’accordo che, al passaggio del Papa, tutti dovessero restare fermi con cappello in testa. Al passaggio del generale francese ed ambasciatore gran levata di cappello.

Fortunatamente, gli ultimi due personaggi non intervennero, e così la dimostrazione non ebbe luogo.

Però ripiegarono col recarsi all’abitazione del generale, ed allorquando tornò a casa gli resero il solito saluto.

Ieri, fuori porta Cavaileggieri, vi fu pranzo di 40 coperti tra volontari in partenza ed uffiziali francesi.

Questa mattina pranzo a monte Mario, di 270 volontari. Settanta ne partiranno oggi col treno della ferrovia di Civitavecchia. Gli altri 200 partiranno a piedi, per la via di Viterbo1.


  1. Il signor Annibale Santangeli, che sorvegliava, pel Comitato nazionale, alla partenza dei volontari, ci assicura che questi non parteciparono mai, in quei giorni, a banchetti o ad altre feste, e che non fn mai sentito il grido di «Viva la repubblica», come racconta più avanti il Roncalli.