Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/343

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 1859  325

Si assicura che, passando il cardinale Barberini si schierarono in parata ripetendo le suddette grida.

Nella sera dei 30 maggio, passeggiata a passo militare per la città di circa 500 volontari con concerto musicale 1.

Nel mattino seguente partirono a piedi alla volta della Toscana.

I Francesi avvisano, preventivamente, i loro amici che all’annunzio di una vera vittoria vi sarà lo sparo di 101 colpi di cannone, quindi generali luminarie per la città.

Si assicura che nella sera dei 28 maggio il Papa riunì una congregazione cardinalizia. Tra i componenti vi erano:

Patrizi, — Ferretti, — Della Genga, — Altieri, Barnabò, — Santucci.

Alcuni Bontonisti italianissimi, ed ora infrancesati, adottarono, alla unanimità, che si debba promuovere la teletta alla napoleonica «baffi e mosca».

Di già si videro molti seguaci.

Nella sera dei 31 maggio i Francesi attaccarono, in varii caffè, i bollettini della guerra, e frattanto, volgendosi a coloro che si affollavano per leggerli, dissero: «Se alcuno si avvicinasse per strapparli, sono pregati di dire che sono stati affissi da noi».

Un presidente regionario (Giraud) fece chiudere un’osteria perchè vi si era trattenuta una brigata di volontari a rinfrescarsi allegramente.


  1. Tutto ciò è falso; i volontari non furono mai accompagnati da sergenti francesi, o dalla banda, nè fecero mai le pubbliche dimostrazioni delle quali parla il Roncalli. Ogni cosa procedeva seriamente e tranquillamente.