Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/451

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 1861  425

A ridosso dell’obelisco, al Popolo, ne fu messo uno collo stemma pontificio in cui leggevasi:

A Pio IX
Pontefice massimo
I sudditi devoti
Scrivi, o Roma, negli eterni tuoi fasti
I nomi di quei magnanimi che il senno e la mano
Consacrarono a serbarti il Pontefice-Re
Tua somma gloria.


Al Corso, sulla loggia della Ripari, incontro a Fiano, si vide un trasparente che rappresentava la navicella di S. Pietro in mare tempestoso.

Si dice che fu a spese di due uffiziali zuavi che ivi alloggiano.

Nella Sapienza si era fatta una sfarzosa illuminazione col busto del Papa, circondato da torcie. Non appena terminata l’accensione, varii studenti dell’Università, mal soffrendo che a loro nome si facesse l’illuminazione, al grido di «Abbasso i lumi», presero a scagliare sassate contro le medesime, che, per la maggior parte, furono dirette al busto di Pio IX e alla iscrizione con trasparenti. Alcuni, più audaci, forzarono e quasi disarmarono il guarda-portone, ascesero le scale ed atterrarono parte della illuminazione, rompendo invetriate con strepito.

Il popolo, intimorito, fuggì, e, accorsi sul luogo i gendarmi, colluttarono con quei giovani ed alla fine ne poterono arrestare due, cioè:

Vincenzo Aureli,
Filippo Del Frate.