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marco cau e graziano maino


sumo, strutture familiari, approcci al sistema educativo, prospettive dei giovani, mobilità delle classi sociali (Carlini, 2015). In una società che si trasforma, può restare immobile sistema-scuola? Forse davvero la crisi (nel suo significato etimologico) è una fase decisiva, il momento delle scelte e delle decisioni, un insieme di opportunità per il cambiamento.

1.2. La scuola è un punto di riferimento

Sempre più, la scuola sta diventando un punto di riferimento per tutti. La rivista Vita ha dedicato il numero monografico dell’agosto 2016 a “La scuola che verrà”, sottolineando che le scuole sono “un cantiere aperto”, proponendo una ricognizione delle principali questioni all’ordine del giorno (alternanza scuola-lavoro, school bonus, laboratori territoriali per l’occupabilità, piano per l’innovazione digitale, aperture prolungate ed estive, impegno per contrastare la dispersione scolastica), sollecitando una riflessionesul tema dell’“architettura degli spazi”.

Le scuole sono anche protagoniste dei primi due bandi del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, nato da un accordo tra Fondazioni di origine bancaria e Governo (www.conibambini.org). Nei bandi, pubblicati nell’ottobre 2016 e in scadenza tra gennaio e febbraio 2017, le scuole sono indicate come attori chiave nella costruzione di “presìdi educativi” duraturi e sostenibili e di “comunità educanti” che devono coinvolgere famiglie, reti sociali, attori pubblici e privati che vogliano assumersi responsabilità educative.

Diventano quindi sempre più centrali sia il tema della sinergia tra scuole sia quello della collaborazio-


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