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come nasce e si sviluppa una rete di scuole

zioni, luogo di promozione della “bellezza della stortura”, che “esige l’eccezione, lo scarto, la divergenza, l’eresia” (Recalcati, 2015). Le scuole sono chiamate a costruire ecosistemi che favoriscano la voglia di fare, di sperimentare, di appassionarsi al nuovo; anche in questo caso, aprendosi ad altri attori: favorendo lo sviluppo di partenariati per obiettivi con imprese, fondazioni e altri partner privati, con i quali sviluppare una o più finalità specifiche (promozione di nuovi ambienti di apprendimento attraverso le tecnologie digitali, costruzione di laboratori per la creatività, sviluppo di metodologie didattiche innovative, esperienze di alternanza scuola lavoro qualificanti, soluzioni per la digitalizzazione dell’amministrazione scolastica o della didattica…).


1.4. La scuola è piattaforma di economia collaborativa

Se rileggiamo questo contesto contemporaneo attraverso il paradigma della sharing economy (Aa.Vv., 2015), l’orizzonte si amplia e le prospettive si fanno ancora più interessanti. Le scuole, infatti, possono essere considerate come vere e proprie piattaforme locali di economia collaborativa e di condivisione. In partenariato con enti locali, imprese, organizzazioni sociali e culturali, singoli istituti o reti di scuole possono realizzare progetti “aperti”, utili contemporaneamente ai propri alunni e all’intera comunità: spazi museali evoluti, archivi digitali, biblioteche diffuse (per esempio valorizzando il patrimonio documentale e bibliografico di cui molti plessi scolastici dispongono); spazi comuni di studio e di lavoro (realizzando coworking aperti sia a studenti sia a professionisti); fablab e laboratori digitali; ristoranti didattici con at-


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