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riccardo colangelo


In argomento è necessario specificare che il Senato, in terza lettura, ha celermente1 troncato sul nascere i timori, da più parti manifestati, in relazione ad una deriva censoria della disciplina2, approvando un testo sostanzialmente sovrapponibile all’originario disegno di legge e, quindi, riferito ai soli minori; è stato altresì espunto il riferimento al bullismo.

In tal modo si è inteso privilegiare gli aspetti preventivi, educativi e di recupero caratterizzanti il primigenio disegno di legge. La legge sul cyberbullismo, mentre si chiude la fase redazionale di questo volume non risulta essere stata ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Anche in ambito locale vanno moltiplicandosi le iniziative per favorire una corretta sensibilizzazione alle problematiche correlate al cyberbullismo.

In particolare, il Consiglio della Regione Lazio ha approvato la legge regionale 24 marzo 2016, n. 2, recante “Disciplina degli interventi per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo”3, ivi incluso il cyberbullismo4.



  1. L’esame in terza lettura da parte del Senato è durato circa quattro mesi, da settembre 2016 a gennaio 2017.
  2. Cfr. http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/04/internet-si-legge-cyberbullismo-ma-si-chiama-norma-ammazza-web/2955438/
  3. Tale legge regionale, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 25 del 29 marzo 2016, è consultabile per immediatezza al seguente URL: http://notes.regione.lazio.it/RegioneLazio/Leggi.nsf/Ricconsiglio/03842BA12080FC9CC1257F87004BC615
  4. Cfr. art. 1, comma 1, laddove si specificano anche le finalità della legge regionale: “tutelare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minori, valorizzare il benessere tra pari e prevenire il rischio nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza”.

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