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204 i salmi di david

     Rane da terra fece scaturire,
     E fin entro l’ostel real salire.
14          Surser dipoi, dal suo parlar create,
     Zanzare e mosche e vespe senza fine,
     Sozzi pidocchi in ogni lor confine.
     Fur le lor piogge in grandine mutate,
     In strali ardenti ed in sulfurei fochi,
     Sparsi del lor paese in tutti i lochi.
15          I lor fichi percosse e le lor viti:
     E fracassò, con l’orride tempeste,
     Piante ne’ campi ed alberi in foreste.
     Disse, e comparver nugoli infiniti
     Di grilli e di locuste; e fu distrutto
     Del fecondo terren l’erbaggio e ’l frutto.
16          L’angelo guastator mandò fra loro,
     Che sterminò de’ primi parti il fiore,
     Nato da’ padri in giovenil vigore.
     Ed Israel, d’argento carco e d’oro,
     Fuor di quell’aspra servitude trasse;
     Nè fra lor fu chi fiacco vacillasse.
17          Di lor partita fer gli Egizii festa,
     Pieni d’orrori e trepidi spaventi,
     De le piaghe sofferte e de’ tormenti,
     Per quella gente a lor gravosa e ’nfesta.
     Poi Dio la nube per coverta stese
     Di giorno a’ suoi, di notte un fuoco accese.
18          Egli a l’ingorde lor perverse brame,
     Fece venir di quaglie un stormo a volo:
     E coperse dal ciel di manna il suolo,
     Onde appagò la lor rabbiosa fame.
     Schiantò ’l macigno e ne scoppiar torrenti,
     Per l’arene di quegli ermi correnti.
19          Perch’ei servò in fida memoria e viva,
     La grazia al servo suo Abram concessa,
     E la già fatta a lui sacra promessa.
     E così, in trionfal gioia festiva,