Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/24

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4 i salmi di david

     Onde l’afflitto cor sospira e geme.
     E dicon, motteggiando,
     Poselo Dio d’ogni salute in bando.
2          Ma tu, Signor, mi fai ripar dintorno,
     Saldo mio scudo, esperto;
     Porto per te, di real gloria adorno,
     Franco, e lieto, il capo erto.
     T’ho ’l mio caldo disio, co’ gridi, aperto:
     E tu, dal santo monte,
     Mi dai risposte graziose e pronte.
3          Quindi le membra coricate affondo
     In sonno grato e queto.
     E poscia, a lo schiarir del dì giocondo,
     Sorgo, senza divieto.
     Perchè dinanzi mi sostenti, e drieto:
     Sì, ch’a migliaia gente,
     Schierata contra me, tengo per niente.
4          Al mio scampo, Signor, dunque ti desta
     Che la crudel mascella
     De’ mie’ rubelli hai già colpita e pesta:
     E rotti i denti a quella
     Gola di sangue sorbitrice fella.
     A te il salvar conviene,
     Del ben tu schiudi a’ tuoi l’eterne vene.


SALMO IV.

1          Mentre la voce i’ levo, e sgombro il petto,
     A te, ne’ mie’ martiri,
     Odi i fievol sospiri,
     O Dio, cui mia ragion tutta rimetto.
2          Già me, di doglie e grevi affanni oppresso,
     Al largo tu mettesti.
     Or tua mercè non resti,
     E l’orecchio al mio dir porgi da presso.