Pagina:Discorsi-SNFI.djvu/76

Da Wikisource.
66
 
 


più quella che aveva lasciato tre lustri prima; non era più la terra sepolta nelle lascivie e nei vacui trastulli, era donna potente, imbracciava lo scudo, maneggiava l’acciaro. In un giorno che io vorrei cancellato dagli annali del Piemonte, in un giorno funesto assumeva le redini del potere e diceva al popolo: finchè io le terrò in pugno, le tue sorti staranno. E in un altro giorno che la storia italiana chiamerà nefasto, lasciò quel potere perchè il tenerlo più oltre avrebbe potuto fruttare vergogna. Ei ritornò alla vita privata, ma cercando altri ajuti per soccorrere la patria; ed allorchè alcuni uomini di buona volontà gli dissero: ritentiamo, affrettiamo la Confederazione; egli abbracciò, egli riconobbe sua quell’idea e del suo nome improntandola le diè certo il marchio della vittoria.

Io non abuserò più oltre della vostra indulgenza e terminerò là donde io mossi, cioè col ringraziarvi. In Piemonte dovea risorgere il pensiero della Confederazione perchè qui era nato, qui era stato predicato, e perchè nel solo Piemonte oggi splende ancora lume di speranza per gli italici destini. Il Piemonte non ha piegato la fronte sotto le sventure, il popolo subalpino grandeggiò sempre nelle stesse sventure; egli non si accascia come il vile; nè sue sono le onte che si vorrebbero infliggere al suo nome; egli ne lascia tutta la responsabilità a’ suoi governanti; il Piemonte è parato ancora agli ultimi sacrifizi, alle ultime prove. Ed io qui dico che calunniano l’esercito quelli che affermano non voler esso più trarre la spada; no, l’esercito è oppresso da gravi dolori, è turbato da fiere memorie, ma è pur sempre l’ardente, il generoso vincitore di Goito; e per me lo dicano quelli che vestono la nobile assisa del soldato, e che sono in questa stessa sala.

La Confederazione raccogliendo in un fascio le forze tutte della penisola darà forza e nome all’Italia; allora potrà essa stessa dettare le sue leggi e non tenderà più supplicando la mano alle indifferenti sorelle che ora altere della loro prosperità, la guardano sogghignando, e le ricusano il pane del mendico. Le mediazioni non saranno più tra i de-