Pagina:Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1824).djvu/397

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paese nuovo, dubbio e pericoloso. Il che si testifica ancora per le deliberazioni che allo incontro di questo furono fatte dal Senato: il quale avendo intesa la vittoria che Fabio aveva avuta, e dubitando che quello non pigliasse partito di passare per le dette selve in Toscana, giudicando che fosse bene non tentare quella guerra e correre quel pericolo, mandò a Fabio due Legati a fargli intendere non passasse in Toscana; i quali arrivarono ch’e’ vi era già passato, ed aveva avuta la vittoria, ed in cambio di impeditori della guerra tornarono ambasciadori dello acquisto e della gloria avuta. E chi considererà bene questo termine, lo vedrà prudentissimamente usato; perché, se il Senato avesse voluto che un Consolo procedessi nella guerra di mano in mano, secondo che quello gli commetteva, lo faceva meno circunspetto e più lento: perché non gli sarebbe paruto che la gloria della vittoria fusse tutta sua, ma che ne participasse il Senato, con el consiglio del quale ei si fusse governato. Oltra di questo, il Senato si obligava a volere consigliare una cosa che non se ne poteva intendere; perché, nonostante che in quello fossono tutti uomini esercitatissimi nella guerra nondimeno, non essendo in sul luogo e non sappiendo infiniti particulari che sono necessari sapere, a volere consigliare bene, arebbono, consigliando, fatti infiniti errori. E per questo ei volevano che il Consolo per sé facesse, e che la gloria fosse tutta sua; lo amore della quale giudicavano che