Pagina:Discorso filosofico-politico sopra la carcere de' debitori.djvu/43

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che la loro famiglia, che per sostentarsi è costretta a domandare limosine, e la facilità di trovarle la pone nella inerzia; limosine che si potrebbero meglio impiegare, se si diminuissero i motivi di pietà: e questi motivi resterebbero diminuiti, se i poveri debitori fossero sicuri nella persona. Io offendo la società col delinquere, perchè mi sottraggo dalla volontà generale, e merito un gastigo, che mi richiami alla obbedienza, ma se non manco a' doveri di suddito verso il mio Sovrano, ad alcuno non è lecito farmi soffrire una pena senza ledere l'uguaglianza, che è il fondamento della società. La carcere è una pena, ed una pena troppo sensibile, perchè toglie quel resto di libertà riserbata nello sproprio, che fece ciaschedun uomo, allorchè dallo stato di