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MED — 254 — MEM

Meda, sf. agric. bica, maragnola; far su la meda, abbicare; meda de paia, pagliaio.

Medaia, sf. lo stesso che madaia.

Medalion, sm. medaglione.

Medalionzin, sm. medaglioncino.

Medemamente, avv. istessamente, medesimamente.

Medemo, agg. medesimo, medesmo, stesso; quel medemo, quel desso, quell’istesso, quello stesso.

Mediazion, sf. mediazione.

Medicar, va. medicare.

Meditar, vn. meditare

Meditazion, sf. meditazione.

Medizina, sf. farmaco, medela, medicamento,, medicina; medizina che fa andar de corpo, drastico; — che fa orinar, diuretico; — che fa sudar, diaforetico; — che fa dormir, sonnifero; — che fa star dismisiadi, eccitante; — che fa butar fora, emetico; — che fa sugar tai, piaghe, ecc. essicante; — che fa vignir a cavo bugnoni, ecc. suppurativo; che fa andar via i vermi, antelmintico, vermifugo; — che fa andar via la febre, febbrifugo; — che fa passar el convulso, antispasmodico; — per le purghe de le done, emmenagogo; — per le moroide, emorroigogo; — che fa cascar i pei, depilatorio. Nomi di medicamenti potrei aggiungerne a centinaia: s’accontenti il lettore degli esposti, che sono i più comuni; che ghe vadi in tante medizine, o semplicemente: in tante medizine, che faccia il prò che fa la crusca a’ cani: — „M’han gabbato a diritto ed a rovescio: che il mio sangue faccia a’ ladroni il prò che fa la crusca ai cani. “

Medizinal, agg. e sm. medicinale.

Medola, sf. midolla, midollo; midollo dei denti: ammetta; — delle corna: gomma; senza medola, smidollato; aver fin ne le meclole — un vizio, ecc.: aver nel!’ ossa un vizio, ecc.

Meio, meo, agg. meglio; poet. me’: Se’ savio, e intendi me’ ch’io non ragione. Dante Inf. II.; sm. bot. miglio — panicum miliaceum; esser meio, valer meglio: — „ Petosto de far cussi iera meio che no ti fazevi gnente. = Prima che fare a cotesto modo valeva meglio non far nulla;“ aver la meio, avere il meglio, o avere la meglio; el meio, o la meio saria, o saria sta, la meglio è, o la meglio sarebbe stato; meio cussi, meglio così; a la meio, m. avv. alla meglio, — come si può, — meno male che sia possibile; far del suo meio, far del suo meglio, — adoperarsi uno dal suo canto quanto e’ più può; esserghe, o esserghe stada in un logo tanta gente che bufar un gran de meio no ’l cascava in tera, met. esserci, o esserci stata, ove si sia, tanta mai gente che non ci si tira, o che non ci si tirava un granel di panico; de ben in meio, v. ben.

Mela, sf. cicca, mozzicone; chi che va torno ingrumar mele, ciccaiuolo.

Melanzana, sf. bot. lo stesso che malanzana.

Melenso, agg. balogio, melenso, insipido, scìpido, scipito.

Melodia, sf. melodia; poet. melòde.

Melodioso, agg. melico, melodico, melodioso

Melon, sm. bot. mellone, popone — cucumis melo; met. mellone, sciocco, scipito; testa de melon, met. testa di tinca: — „ Spiegarlo a lui? E’ una testa di tinca che non lo capirebbe a versarglielo in zucca coll’imbuto;“ chi che vendi meloni, poponaia.

Melonada, sf. mellonaggine, scioccheria.

Melonera, sf. mellonaia, mellonaio, popanaia, poponaio.

Melonzin, sm. melloncello, melloncino, poponcino.

Memele, sf. escremento, merda, sterco, uscito.

Memoria, sf. memoria, mente; ricordo; perdita parziale, o totale della memoria: ammesìa; privo di memoria: immemore; memoria dei più memorabili avvenimenti pubblici: fasti; de memoria, mnemonico: — „Esercizi