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SCO - 394 — SCO

il morso del lupo, — esser rimasto scottato; esser, o parer scota, met. parere un cencio molle,- o parere un pulcin bagnato; esser in tre, o- in quatro scolai, met. essere tre, o quattro gatti, essere tre, o quattro tapini; esser in tre, o in quatro scotai e no andar d’acordo, essere la compagnia del ponte a Rifreddi, pochi e mal d’accordo; can scotà de l’aqua calda ga paura de la freda, v aqua.

Scova, sf. granata; scopa; manigo de la scova, manico della scopa; la scova senza ’l manigo, la chioma; chi che fa, o che vendi scove, granataio; ciapar, o cior la scova, met. pigliare la granata; manigo de -scova vestì, met. lucerniere vestito; scova nova scova hen, prov. granata nuova spazza ben tre giorni, — fattor nuovo tre dì di buono; esser de casa come la scova, v. casa; par ch’el gabi iniutì el manigo de la scova, esser un manigo de scova vestì e esser grasso come’l manigo de la scova, v. manigo.

Scovada, sf. scopatura, scovagione, spazzatura: — „Date una buona spazzatura alla scala; “ granatatà: — „Lo mise in fuga a furia di granatate;“ scovamento: — „Lo scovamento de’ capriuoli ha deciso dell’esito della caccia;“ dar una scovada, scopare. .

Scovadina, sf. scopatina.

Scovador, sm. scopatore; spazzaturaio, spazzino.

Scovadure, sfp. pattume, spazzatume, spazzature.

Scovamagazen, sm. scopamagazzini.

Scovamar, sm. t. mar. coltellaccio, scopamare.“

Scovar, va. scopare, spazzare; scovacciare, scovare.; — „Canaccio bastardo che scova tutta la selvaggina;“ scovar via — o da’ predoni, o dalla borea: fare lo spiano; met. dare il tabacco del nonno, — 'dar l’erba cassia',“ o dar le pere, — pigliar la granata.

Scovasachi, smf. met, scria.

Scovastrade, sm. spazzaturaio, spazzino.

Scovaze, sfp. scopatura, spazzatone, spazzatura; met. ciarpame, scavezzone, sferre vecchie; scovaza nei oci, bruscolo; scovaze de la salata — e simili: nettatura; — dei cavalieri, fogliazza; casseta de le scovaze, cassetta delle spazzature; no badar, o no badar nanca per una scovaza, calcolare quanto il due di briscola; calcolar, o tignir per una scovaza, stimare quanto, o meno di una ciabatta; contar una scovaza, met. contare quanto il papa sei nelle minchiate.

Scovazera, sf. pattumiera — vale tanto per quella di legno in forma di cassetta, con manico lungo, verticale, quanto per quella di latta.

Scovazon, sm. mondezzaio; met. merdaio, porcile: — „ Quartiere che sembra un merdaio.“ — „Abita in un porcile che non ci metterei il mio cane;“ no badar per un scovazon, lo stesso che no badar per una scovaza, ». scovaza.

Scoverta, sf. scoperta; a la scoverta, m. avv. alla scoperta, palesemente, scopertamete.

Scoverto, agg. scoperto, scoverto; restar scoverto, met. restare allo scoperto: — „Rimasi allo scoperto di una bella somma.“

Scoverzer, va. scoprire, scovrire; scoverzerse remenandose in leto, scompannarsi; svoverzer un altareto, met. scoprire un embrice; scoverzer un aitar per coverzerghene un altro, .prov. scoprire un altare per coprirne un altro.

Scoveta, sf. granatina, granutuzza, scopetta, spazzolino.

Scovetar, va. scopettare, setolare, setolinare, spazzolare: — „ Setolateci il mantello;“ aggheronare: — „ Vorrei che il mio abito fosse aggheronato;“ met. 'dar l’erba cassia', o dar le pere; imbottire il giubberèllo, — ritrovare, o spianare le costure.

Scoveto, sm. gherone.

Scovolin, sm. granatino; a le bele pute un bel bambin, a le brute vece un scovolin, ». puta.

Scovolo, sm. granatino, rasperella; met, mazzo di fiori; pendaglio: