Se qual Stella Matutina
Qui sua immagine apparì;
Tu sei il colle Celestiale
Cui l’Eterno benedì.
Tra l’orror della procella
Il nocchiero travagliato
Vide in te propizia stella
Che la riva gli additò,
E nel porto sospirato
La tua face salutò. (2)
Lo splendor di Schiavonia,
Or Beato di Bitetto,
Qui vegliava, qui dormìa
In sua prima gioventù,
Qui lo spirito suo schietto
Educava alla virtù.
Calda ancor de’ suoi sospiri
Erma grotta, io ti baciai:
Fosti stanza di martiri,
Or sei invito a santità,
Ei ti arride, ed unque mai
La tua gloria eclisserà.
E tu veglio venerando, (3)
Fido servo dell'Eterno,
Non lasciasti il tempio, quando
La calunnia trionfò,
Quando il turbine d’averno
I tuoi Frati allontanò.