rare la gran Madre di Dio cagiona in tutti un sacro entusiasmo. Già tutta la popolazione si mette in
movimento, da per tutto si leva un alto grido di allegrezza e di gioia; già passa di bocca in bocca il venerato nome di Maria SS. degli Angeli. Tutti versando copiose lagrime di tenerezza, corrono frettolosi alla Grotta prodigiosa; tutti ricolmi della
più sincera divozione si prostrano innanzi a quella sacra Immagine, e la venerano quale vera Madre di Dio.
La pubblicità del fatto da quei confini stille ali de’ venti sorvola non solo per tutt’i paesi dintorni,
per tutta la provincia e per tutto il régno, ma perviene finanche alle più rimote contrade. Da tutte le parti concorse la gente, chi per venerare
la gran Madre di Dio, chi per impetrare il suo va levolissimo patrocinio, e chi per renderle grazie
per i beneficii ricevuti. A misura che si raddoppia il concorso degl’infermi e degli storpi, così si moltiplicano i miracoli di Maria. Non ci è esempio, che un solo in quei primi giorni dell’invenzione ne fosse ritornato alla sua casa senza l’esperimento de’ celesti favori. A tutti gl’infermi si davano a bere alcune gocciole di un liquore, distillante dalle pareti della Grotta, e riacquistavano immediatamente de' celesti favori. A tutti gl'infermi si davano a bere alcune gocciole di un liquore, distillante dalle pareti della Grotta, e riacquistavano immediatamente la sanità perduta. Perciò questo luogo
diatamente la sanità perduta. Perciò questo luogo in poco tempo addivenne uno de’ Santuari più rinomati. E siccome il Monte Orebho, ove Dio ap-