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CAPITOLO X. Edificazione del nuovo Tempietto, e discoprimento della veneranda effigie di Maria SS. degli Angeli.

Siccome il Profeta Geremia, dopo rinvenuta la fortunata Spelonca, ove era stata per molto tem­po nascosta l’Arca del Testamento, ordinò che quel luogo si rendesse glorioso, così il padre Pro­vinciale comanda, che questa sacra Grotta si met­tesse in culto, onde rendere maggior onore e maggior gloria alla gran Madre di Dio. La Grotta, come già si è detto, corrisponde nel giardino, e non potendosi avere altra comunicazione colla chiesa, se non per mezzo del coro, perciò si fa aprire nel fondo di questo una porta dalla quale comincia un corridoio di circa 10 palmi lungo ed 8 largo, scendendosi per nove gradini, finché si giunge alla direzione della Grotta anzidetta, la quale pure tiene un consimile cor­ridoio di circa 20 palmi lungo con otto gradini di discesa. Nel punto, ove questi due corridoi si uniscono, e che formano un angolo retto, si co­struisce una specie di Tempietto di tredici pal­mi quadrato, chiuso con una elegante cupoletta stuccata con molta maestria ed industria. Questo nobile Tempietto tiene due magnifici finestroni,