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zione comincia a togliere quelle varie e moltiplici macchie, e come rimuove quella nera ed annosa patina, così gli pare di scoprire i contorni di una effigie. Qui un sacro brivido per tutto lo circonda ed invade; tremano tutte le sue membra, ed il suo cuore comincia a palpitare; intanto colla mente ingombra di tanti pensieri e col cuore palpitante, continua sollecito ed ansioso a ripulire quell’intonaco, che sembrava tutto ricoperto di sordidezza e di sudiciume: e già chiaramente conosce e distingue l’effigie della Vergine SS., che quale mattutina stella esce dall’orrido buio della notte profonda. Già subito con immensa gioia e con ineffabile allegrezza si fa giungere la notizia consolante al padre Provinciale, che da più giorni si trova nel Convento di Cassano, per assistere alla situazione dell’altare predetto, ed agli altri Religiosi della Comunità, i quali tutti, in ciò sentire, esultanti e racconsolati corrono frettolosi nella Grotta veneranda, e tutti vedono distintamente la sacra effigie di Maria SS., la quale col suo amabile sembiante e leggiadro aspetto commuove ogni cuore alla più sincera tenerezza e santa divozione, mostrandosi precisa ed esatto nella sua semplicità e nella sua naturalezza sublime. Il padre Provinciale appena la mira, è questa, di repente esclama, è questa Maria SS., sì, è questa la gran Madre di Dio. Da Noci
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