Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/259

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capitolo xxvi 249

mettendone in pezzi un altro, e tra tanti colpi tirò tale soprammano che se maestro Pietro non se ne fosse schermito, raggricchiato e accoccolato, gli avrebbe portata via netta la testa come se fosse stata di pasta di marzapane. Gridava maestro Pietro: — Si fermi la signoria vostra, signor don Chisciotte, e consideri che quelli che ella qua rovina e calpesta non sono già Mori davvero, ma figurini di pasta: guardi bene, poveraccio di me! che manomette e manda in precipizio tutta la mia bottega„. Non per questo ristava don Chisciotte dal diluvio delle coltellate, imbroccate, soprammani e manrovesci. Finalmente in meno di due credo fece voltare sossopra il casotto, e andarono con esso in mille pezzi tutte le bagattelle e le figure e il re Marsilio malferito e l’imperadore Carlomagno colla corona spezzata e colla testa spaccata in due parti. Tutto l’uditorio