Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/401

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capitolo xliii 391

massimamente che quando si dorme tutti siamo eguali, e grandi e piccioli, e poveri e ricchi. Se la signoria vostra considera bene la cosa, vedrà che questo pizzicore di governare non mi è venuto se non per conto suo; chè io tanto ne so di governo d’isole come un avoltoio: e se vossignoria si mette in testa che mi abbia da aiutare il diavolo, sappia che Sancio vuole piuttosto andare villano in cielo che governatore all’inferno. — In fede mia, replicò don Chisciotte, che per queste sole ultime tue parole io giudico che ti calzerebbe bene anche il governo di mille isole: tu mostri buon giudizio, senza il quale non vi ha scienza che valga; raccomandati dunque a Dio, e cerca di non andare errato nella prima intenzione; m’intendo dire che tu mantenga sempre il fermo proposito di battere il sentiero della bontà e della rettitudine in ogni negozio che dovrai trattare: il cielo aiuta sempre un buon desiderio. Andiamo a pranzo, ch’io credo che questi signori ci stiano aspettando„.