Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. II, 1928 – BEIC 1814755.djvu/148

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discorsi utili all'uomo 143


per il naso e cominciarono a creder che la fosse come ella era lor detta e se ne stavano al parer degli altri, e in tanto si lasciavano cavar dalle mani mille buone entratenlle.

Savio. Vadia per oggi che i nostri ricchi non son sonagli, anzi si tengano il loro stretto stretto e, se la necessitá non gli caccia, non isborsano.

Pazzo. Io t’ho inteso; come dire: se non avessin paura di morire, non vorrebbon veder mai medici; e i medici che conoscano la loro asineria (dico a coloro che sono), gli pelano un pezzo e poi te gli spediscano, dicendo: — Va lá, fra i piú, e lascia cotesta roba a un altro che sia piú degno di te, ché tu non se’ degno di goderla. —

Viandante. Voi mi toccate un certo tasto che mi piace.

Pazzo. Udite quest’altro se vi diletterá meglio. Io credo che Domenedio, quando egli vede che gli uomini manchino di quello che sono ubligati di fare, che gli lasci cader poi in qualche continuo male; come sarebbe a dire: costui ha un bel palazzo; lascia che io non voglio che egli lo goda, anzi piú tosto che sia abitato dagli scorpioni, da’ ragnatelli e da’ topi; lasciami disunir la famiglia, lascia che non abbino eredi, fa che i lor parentadi sieno infami, fa che tutto l’avanzo della roba che lor la consumino in cani, ruffiani e meretrici, che mai abbino un’ora di bene, ma tutto il tempo della vita vivino in travagli, alla fine muoino disperati e con poco onore e gran vergogna, poco utile e gran danno facendo a chi s’impaccia con i fatti loro.

Spedato. Di cotesti tali ne saprei dir qualche uno. Ma, dimmi, Pazzo, perché hai tu paragonati cosí i medici con i poeti?

Pazzo. Perché si trovano pochi poeti e pochi medici buoni e assai cattivi: ogni uno vuol medicare, a ciascun vuol poetare; i medici amazzano gli uomini con le medicine, e i poeti con i versi e con far la vita loro infame; i medici risanano mille mali, e i poeti dánno buona fama ai cattivi talvolta; e spesso i medici amazzano un che sia prosperoso e sano, e i poeti un uomo da bene crucifiggono con le leggende: talvolta i medici dicono a un d’una cattiva e discordata complession di