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discorsi utili all'uomo 145


Savio. E il polmone che fa?

Pazzo. Dá poco nutrimento ed è frigido di sua natura.

Savio. La coda?

Pazzo. Nuoce allo stomaco, genera collora rossa e assai.

Savio. I piedi?

Pazzo. Fanno il sangue viscoso.

Savio. Ora colgo i tuo’ medici. Qual carne è migliore, id est i quarti dinanzi o quei di dietro? Quali vogliano eglino che sien piú utili alla nostra conservazione?

Pazzo. Le membra dinanzi, per la maggior parte, son calde e leggieri e quelle di dietro fredde e grevi.

Viandante. Non so come s’accordino i poeti di coteste parti.

Pazzo. Lodano ancor loro la parte dinanzi chiaramente: testimonio il Petrarca, al libro di madonna Laura, nel capitolo dell’Amore, e Dante al testo di Beatrice, Boccaccio alla Fiammetta, eccetera.

Viandante. Perché usano i poeti moderni oggi il contrario?

Pazzo. Il proverbio ve l’insegna: «loda il monte e tienti al piano». Biasimare una cosa, a ciò che gli altri la lascino stare e, lasciandola, la pervenga loro alle mani. Non si sa egli che la carne di coscia è un taglio mirabile, o sia porco, vitello, manzo o capretto? O sia dinanzi la coscia o di dietro alla coscia, pur che la sia coscia, i poeti non fanno tanta distinzione; pur che se ne piglino un pasto, basta.

Savio. Ancóra ai medici piaccion simil tagli; e nel comprare ho veduto far tale eletta.

Pazzo. La scienza de’ medici moderni è tenuta da molti per cosa leggieri; e le composizioni dei poeti del dì d’oggi è giudicato un vento, una penna e una cosa leggierissima.

Savio. Di grazia, finisci per ora; un’altra volta ci ridurremo a dire il restante.

Spedato. Dite il vero: a rivederci; a Dio.


Il fine della terza parte de’«Marmi» del Doni dedicati allo
illustrissimo signor don Ferrante Gonzaga.