Pagina:Doyle - Le avventure di Sherlock Holmes.djvu/126

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sti qui? E tu, Elisa, facevi parte dunque del complotto? come osasti introdurlo a mia insaputa?

— Per introdurmi qui — disse il marinaio — ho indossato degli abiti da misero implorante la carità... la carità del perdono!

— Eri dunque tu il girovago?... — esclamò Arnaldo.

— Sì! ma in qual modo avreste potuto conoscermi colla mia barba bianca, cari piccini? Alla nostra buona Elisa venne in pensiero di farmi entrare di nascosto nella sala pensando che in quest’istante solenne il cuore di nostro padre non mi avrebbe respinto.

Il dottore tacque qualche istante.

L’emozione di quel giorno di festa, i pii sentimenti che lo invadevano, la vinsero sulla giusta sua collera, e disse:

— Bene, figlio mio, rimani con noi, il Signore vuole che in questo santo giorno i nostri cuori sieno congiunti.

In breve la gioia si palesò su tutti i volti e la madre potè finalmente gettarsi nelle braccia del figlio.

Allora, la vecchia domestica che aveva assistito, muta a quella scena, si avvicinò e disse:

— Signori, il pranzo è servito; mi presi l’arbitrio di aggiungere un coperto!

E mentre la famiglia passava nella sala da pranzo, e il giovine marinaio dava il braccio alla sua mamma raggiante la vecchia serva devotamente mormorò:

— Oggi, il Salvatore è nato; pace in terra!

R. Remusat.