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di visitare le scuderie per accertarsi che i cavalli vi fossero ancora. La moglie lo supplicò di non andare, perchè la pioggia batteva contro i vetri ed annunciava un tempo spaventevole, ma nulla egli volle udire e, preso il suo mackintosk, se ne andò.



Mistress Straker destandosi alle sette s’accorse che il marito non era ritornato. Si vestì in fretta e mandò la serva alle scuderie.

Questa trovò la porta aperta e all’interno vide, piegata in una seggiola, la guardia Hunter. Pareva dormire profondamente. Il posto del favorito era vuoto, e nessuna traccia v’era dell’allevatore.

Subito furono destati i due grooms che avevano dormito nel fienile sopra la selleria. Nulla essi avevano udito durante la notte, perché essi hanno il sonno molto duro.

Hunter che era di certo sotto l’azione di un sonnifero, perché nulla potè destarlo, fu abbandonato per correre sulle traccie dell’assente.

Tutti avevano sulle prime sperato che l’allevatore, per una od altra ragione avesse condotto via il cavallo per fargli fare on po’ di esercizio, ma quando ebbero esplorato tatto il circuito dall’alto di un monticello, essi non videro nè il favorito, nè il suo padrone, e distinsero un oggetto che loro fece presentire una tragedia.

A un quarto di miglio dalle scuderie, il soprabito di John Straker era sospeso a un ramo, e, qualche passo più lontano, in una incavatura del terreno, giaceva il cadavere dell’infelice John Straker. Era stato colpito brutalmente al capo con arma molto pesante, e alla gamba aveva una ferita lunghissima fatta da una lama tagliente.