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passeggiare un poco fra le paludi prima di notte affine di conoscere bene il mio piano per domani, e intascherò questo ferro da cavallo perchè ritengo che mi porterà fortuna.

Il colonnello Hoss, un po’ impaziente dal metodo tranquillo col quale l’amico mio procedeva al suo esame, disse guardando il suo orologio:

— Vorrei che voi ritornaste con me, ispettore, bramerei consultarvi sopra varii punti, per esempio se non sarebbe opportuno il far radiare il nome del cavallo dalla lista della corsa?

— Non farò questo, esclamò Holmes: nulla deve essere mutato al programma.

Il colonnello salutò dicendo:

— Sono molto felice di avere la vostra opinione, signore. Ci troverete nella casa del povero Straker quando avrete finito la vostra tournée, e potremo allora ritornare insieme a Tavistock.

Ciò detto il colonnello se ne andò coll’ispettore, mentre Holmes ed io proseguimmo la nostra passeggiata fra gli stagni.

Il sole già declinava dietro le scuderie di Mapleton; la lunga pianura inclinata a noi dinanzi si coloriva d’oro e il chiarore della sera si rifletteva sui cespugli in tinte più ricche e più fosche.

Ma quello splendido paesaggio era affatto perduto pel mio compagno, completamente asserto nei suoi pensieri.

— Ecco il cammino, Watson. Lasciamo per un istante la questione dell’assassinio di Straker, per non occuparci che del cavallo rubato.

Supponendo ch’esso sia fuggito durante o dopo la tragedia, ove potrebbe essere stato? Il cavallo è un animale poco amante della solitudine; fu lasciato in balia di sè stesso, deve essere ritornato nelle scuderie di King’s Pyland, oppure a Mapleton. Perchè sarebbe rimasto negli stagni? In ogni caso vi sarebbe stato veduto.