Pagina:E supremi apostolatus (edizione Roma 1903).djvu/12

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imperocchè nè il Padre conobbe alcuno se non il Figlio e quegli cui volle il Figlio rivelarlo1. — Dal che consegue, che instaurare le cose tutte in Cristo e ricondurre gli uomini alla soggezione a Dio è uno stesso ed identico scopo. Qua pertanto fa mestieri volgere le nostre cure, a ricondurre l’uman genere sotto l’impero di Cristo; con ciò solo, lo avremo ricondotto anche a Dio. A Dio intendiamo, non già a quello inerte e non curante delle cose umane, che imaginarono i sogni dei materialisti; ma a Dio vivo e vero, uno nella natura, trino nelle persone, creatore del mondo, sapientissimo ordinatore di ogni cosa, legislatore giustissimo, che punisce i malvagi ed ha pronto il premio per la virtù.

Or quale sia il cammino per giungere a Cristo, non è d’uopo di ricercarlo: è la Chiesa. Per lo che giustamente il Crisostomo inculca: La tua speranza è la Chiesa, la tua salute è la Chiesa, il tuo rifugio è la Chiesa2. E per ciò infatti Cristo la fondò, guadagnandola a prezzo del sangue suo; e la fece depositaria della sua dottrina e delle sue leggi, dandole insieme una ricchezza smisurata di grazie per santificazione e salute degli uomini.

Scorgete adunque, o Venerabili Fratelli, quale sia in fine il dovere che a Noi parimente ed a voi venne imposto, richiamare alla disciplina della Chiesa il consorzio umano, allontanatosi dalla sapienza di Cristo: la Chiesa, a

  1. Matth. xi, 27.
  2. Hom. de capto Eutropio, n. 6.