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396 la vita italiana nel settecento

detto; giova notare che i fenomeni di capillarità furono per primo osservati dal sommo Leonardo da Vinci, e direi quasi riscoperti e studiati con amore dall’Aggiunti, che spiegò con essi l’ascendere dei liquidi nei vasi dell’organismo, il nutrirsi delle piante, il conservarsi dei fiori in molle, il cibarsi dello variopinte farfalle a mezzo della proboscide.... Fu l’Aggiunti caro oltremodo al Galileo. Chiamato dalla Veneta Repubblica a coprire la cattedra del gran filosofo in Padova, preferì restarsene professore a Pisa dove, rapito alla scienza, morì nel 1630 giovanissimo, correndo la sua età col secolo. Le osservazioni però meglio approfondite sui fenomeni capillari, e sulle attrazioni e ripulsioni fra corpi galleggianti, a seconda della forma dei menischi, sono dovuto al Borelli, che le esegui e pubblicò all’infuori dei lavori fatti in comune nell’Accademia del Cimento.

Son note le lagrime Bataviche, goccioloni di vetro rapidamente raffreddato che vanno in briciole quando si rompa l’estremità della loro codetta; nè si conosce chi primo le abbia prodotte. Dall’Olanda entrarono nel mondo scientifico, e di lì il loro nome. Dobbiamo a Gemignano Montanari, nato in Modena nel 1633, uno studio su dette lagrime “Speculazioni fisiche sopra gli effetti dei vetri temperati„ nel quale per primo dà come causa del fenomeno la forte tensione