Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/259

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Marco Polo (’) vuole che nel Cataio a suo tempo si usasse moneta di porcellana, ed in Cambaia foglie di gelso, o sia moro bianco: ma io ho gran paura che le porcellane, ch’ei dice, non siano vasi di terra che nella Cina ed altri regni d’Asia si fanno, ma quelle conchiglie picciole e bianche, che in Italia «porcellette» sogliono chiamarsi, delle quali per altri riscontri siamo certi esser grand’uso in piú luoghi d’Asia in luogo di moneta; siccome le foglie de’ gelsi, ch’egli dice, non posso capire come siano tali effettive, ma bensi viglietti di carta fatta dalla scorza di gelsi, come egli stesso narra altrove, che, sottoscritti dal re o ministri, hanno valore di monete, come piú basso diremo. Cosi racconta lo stesso che li tartari del regno di Tebet usano per moneta coralli. In Etiopia usano alcuni popoli il sale, benché cambiano cosa per cosa nelle loro fiere. Nell’isola di San Tommaso vicino all’Africa sotto l’equinoziale hanno grande spaccio le conchiglie, che sopra dicessimo chiamarsi «porcellette», e da’ portughesi «Ò71ZÌ0S» ’^^^ , perché piú addentro nell’Etiopia corrono per monete, e particolarmente nel regno di Tombuto, ove racconta Lione Africano (3) che s’apprezzano tali conchiglie 400 al ducato; e sei ducati e due terzi fanno un’oncia d’oro a peso di Roma. È certo che nel paese degli azavaghi, di cui parla messer Alvise da Mosto nobile veneto (4), ed in altri regni dell’Africa usano per moneta minuta quéste lumachette. Anzi nell’Asia per tutto il regno e costa di Malaga e di Bengala nel Pegú, e per molti altri regni circonvicini hanno gran corso simili conchiglie per moneta, e si pigliano nell’isole di Borneo, Bantam, Maldive ed altre; ma sono di si poca valuta in que’ paesi, che una gallina si vende quattrocento di tali lumachette. Anzi è da notare che da queste dell’Asia a quelle d’Africa v’è questa differenza: che l’africane sono tutte bianche, e quelle d’Asia hanno una linea gialla per mezzo, né altro che quelle si accettano.

(i) II, 26.

(2) Odone, lib. i.

(3) Lione Africano, p. 7.

(4) Francesco Alvise da Cadamosto, pp. 45, 52.