Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/338

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de’ polli, frutti, opere a giornata e simili, comprarsi il pane, e le monete cresciute hanno fatto crescere il grano, tanto maggiore è il danno suo, perché guadagna meno e spende piú.

Finalmente la maggior obbiezione ch’io trovi a questo mio discorso è per la parte del danno de’ principi. Imperocché, affittando essi li loro dazi a scudi d’oro o a ragione d’altre monete, sebbene fossero immaginarie, come in Venezia i ducati, nondimeno la cassa del principe non riceve le monete se non a quel valore ch’esso principe ha per suoi bandi costituito, qualunque siasi il valore abusivo che il popolo ha accresciuto alle stesse monete, onde pare non ne venga danno almeno alla cassa del principe; e se si dice che il daziaro riscuote però a moneta minuta, rispondono di no, perché anzi anch’egli si fa pagare a ragione della valuta de’ bandi, e non secondo il valore abusivo de’ popoli. E questa è quella ragione che, a guisa di nebbia, toglie la vista del vero a molti ministri, magistrati e principi stessi. Ma la veritá si è che, oltre che cadono sempre a danno del principe l’impoverimento de’ sudditi ed i pregiudizi delle arti e della mercatura, mentre, se queste dall’alzamento delle monete patiscono, ne patiscono le casse de’ principi ancora: dico di piú che anzi, non ostante le ragioni suddette, patiscono le casse medesime immediatamente. Per prova di che: non è egli vero che il daziaro, riscuotendo a picciole somme, non può ricusare le monete minute almeno in parte, e che al principe deve egli pagare in moneta d’argento o d’oro? Or queste monete d’oro o d’argento gli conviene cercarle o comprarle da chi le ha, pagandole al prezzo abusivo corrente, non al prezzo de’ bandi: onde egli ne sente il danno, perché deve sborsarle poi al prezzo de’ bandi. Ciò supposto, e chi non sa che all’incanto de’ dazi gl’impresari o daziari offeriranno tanto di meno d’affitto di quel dazio quanto è il danno delle monete ? Dunque al principe finalmente tocca soffrire il pregiudizio, perché tanto meno affitta i suoi dazi. Ma che piú? I principi, ogni volta che s’alzano le monete ne’ loro Stati, proccurano bensí talora con nuovi divieti e bandi rigorosi sostenerle alle prime valute; ma, perché per lo piú non