Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/376

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Stati. Ma, perché il traffico con l’altre province d’Europa giá si disse che faceva quasi l’effetto de’ fluidi che si livellano insieme, quindi è che non può ella dimeno di seguitare la piú comune, od almeno scostarsene ben poco, quanto cioè può ragguagliarsi colle spese del trasporto da una provincia all’altra. Imperciocché, se, per esempio, fosse in AUemagna l’argento piú vile che in Italia, sicché per un’oncia d’oro si avessero colá i6 once d’argento, gli incettatori e mercanti portarebbero colá l’oro a barattare in argento, per portarlo in Italia, ove per una d’oro non s’ha che 14 e 3/^ d’argento, onde vi sarebbe di guadagno un’oncia e 1/4 d’argento ogni oncia d’oro, che sarebbero otto e mezzo e piú per cento, de’ quali, sebbene ne andassero 304 in condotta, sensaria o provvigioni ed altre spese, n’avanza ben tanto che basta. Ma, se non vi fosse guadagno piú di quello portano le spese, non si farebbe questo traffico; e cosi resterebbe l’uno e l’altro metallo in AUemagna a quella proporzione alquanto differente, ma ben poco, dall’italiana. Bene è vero che per causa di questo svario le monete, che accadono per pagamenti da farsi d’un nell’altro paese, fanno aggio, cioè a dire si pagano e vendono da’ mercanti certa porzione per cento di piú. Per esempio, se l’oro in AUemagna è piú caro che in Italia, onde si baratti a piú argento che qui non si fa, ed io voglio di Venezia farmi pagare in Vienna la valuta di 1000 ducati in tanti ongari, bisognerá ch’io paghi al mercante di Venezia un tanto di piú quegli ongari della valuta ordinaria, perché in Vienna gli ongari vagliono piú argento che non vagliono in Venezia; e viceversa, chi di Vienna volesse farsi pagare in Venezia 1000 fiorini in tanti ducati, volendo pagargli in Vienna con ongari, converrebbe pagar aggio per li ducati, perché l’ongaro vale manco argento in Venezia che non vale in Vienna.

Supposte dunque tutte queste cose, vien manifesto che la proporzione fra l’oro e l’argento in tutta la cristianitá non può variare di certa misura, ma non può né meno mantenersi affatto uniforme, in quanto le condotte delie paste o delle monete da un luogo all’altro possono necessitare a qualche picciolo