Pagina:Elegia di Tommaso Gray sopra un cimitero di campagna.djvu/21

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                                            In tali accenti
Forse avverrà chi di lanuta greggia
Qualche canuto pascitor risponda:
Spesso il vedemmo all'albeggiar del giorno
Scuoter le fresche rugiadose stille
155Con frettoloso passo e farsi incontro
Sull'erma piaggia a' primi rai del Sole

Sotto quel faggio che in bizzarri scherzi
Con le barbe girevoli serpeggia
Sdrajar soleasi trascuratamente
160In sul meriggio, muto muto e fiso
Lì su quell'onda che susurra e passa.

Presso quel bosco or con sorriso amaro
Gìa seco stesso borbottando arcani
Fantastici concetti, or s'aggirava
165Mesto, languido, pallido: l'aresti
Detto uom per doglia trasognato, o folle

Per cruda sorte o disperato amante.
Spuntò un mattin, sopra l'usato poggio,
Lungo la piaggia, sotto il faggio amato
170Più non si scorse; altro mattin succede,

Nè sul rio, nè sul balzo, nè sul bosco