Pagina:Elementi di economia pubblica.djvu/12

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230 elementi di economia pubblica.

prescindendo dai profitti casuali, possono dunque col risparmiare una parte di alimento e accontentarsi del più comune, riserbarsene una porzione del più scelto da contrattare in altri usi. Questa è la prima origine d’ogni profitto, da cui scaturiscono successivamente i primi guadagni onde supplire agli altri bisogni.

23. Questi ultimi producitori rappresentano dunque realmente il travaglio e le fatiche di tutte le altre classi prese insieme; dunque questa classe debb’essere necessariamente la più numerosa. Ma siccome ella medesima per i bisogni più grossolani della vita ha duopo di molte altre, come per esempio di quelle che forniscono il vestito o simili, così dietro la prima, la più numerosa sarà quella che somministra le cose più necessarie agli uomini dopo l’alimento, appunto perchè fu immediata rappresentatrice di quello; e così discorrendo di mano in mano si arriverà a questa non volgare osservazione, che le classi delle persone che travagliano debbano essere tanto meno popolate, quanto è maggiore la loro distanza dalle classi immediatamente alimentatrici. Da qui si vede la mutua dipendenza di tutte le arti, che a guisa di piramide non a disuguali ammucchiamenti debbono essere elevate ed incoraggite dal saggio legislatore. Ben è vero, che essendo fattizia e non stabilita nella natura delle cose la divisione delle nazioni, il travaglio non rappresenta solamente la quantità di cose consumabili prodotta dal proprio paese, ma ancora quella che è prodotta da un altro; onde, consumate le cose del paese proprio, il soverchio delle opere e delle fatiche delle diverse classi rappresenterà la quantità delle cose consumabili che possono fornire le nazioni per le quali si travaglia. Ciò nonostante, se noi considereremo le terre forastiere somministranti l’alimento rappresentatore del soverchio travaglio di una nazione, come facienti realmente un corpo solo colle terre alimentatrici della nazione medesima, noi troveremo sempre la classe producente l’alimento la più numerosa, e la classe lavoratrice la meno numerosa, in proporzione della distanza sua della produzione immediata dell’alimento medesimo. Il soverchio dunque del travaglio sopra del bisogno della propria nazione