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120 Eminescu

come oggi sarà domani,
come domani gli altri giorni:

un autunno che s’attarda
su d’un fonte secco e triste
35di foglie secche ricoperto:
i sogni miei che muoiono.

Mi par la vita una pazzia
finita senz’esser mai cominciata.
Dell’eternità nera in un istante
40so d’averti avuta fra le mie braccia.

D’allora, le sue grandi ali movendo,
prese il voi la mia fortuna:
ridammi il tesoro d’un istante
cogli anni del rimpianto!

LXXIII.

RITORNO.


— «Bosco, boschetto,
che te ne fai, amico?
Chè da quando non ci siam più visti
molto tempo è passato.

5— «Mah!... io fo quel che fo da gran tempo:
d’inverno ascolto la tormenta
spezzarmi i rami,
impedir l’acque,
ammucchiar sui sentieri la neve,
10e far fuggire le canzoni.

E fo quel che fo da gran tempo:
Testate ascolto la doina
su la strada, verso la fonte
che offro a tutti.
15Riempiendo le brocche,
me la cantan le donne.»