Pagina:Eneide (Caro).djvu/285

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244 l’eneide. [1242-1247]

Del caro amico in tal guisa ne pianse:
Troppo al sereno, e troppo a la bonaccia
Credesti, Palinuro. Or ne l’arena
1245Dal mar gittato in qualche strano lito
Ignudo e sconosciuto giacerai,
Nè chi t’onori avrai nè chi ti copra.


[869-871]