Pagina:Eneide (Caro).djvu/73

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32 l’eneide. [758-782]

     Nè senza lagrimar Reso conobbe
Ai destrier bianchi, ai bianchi padiglioni,
760Fatti di sangue in mille parti rossi:
Chè sotto v’era Diomede, anch’egli
Insanguinato; e si facea d’intorno
Alta strage di gente che nel sonno,
Prima che da lui morta, era sepolta.
765Vedea quindi i cavalli al campo addotti,
Che non potêr (fato a’ Troiani avverso!)
Di Troia erba gustare, o ber del Xanto.
     Scorge d’un’altra parte in fuga vòlto
Droïlo, già senz’armi e senza vita:
770Giovinetto infelice, che di tanto
Diseguale ad Achille, ebbe ardimento
Di stargli a fronte. Egli in su ’l vòto carro
Giacea rovescio, e strascinato e lacero
Da’ suoi cavalli, avea la destra ancora
775A le redini involta, e ’l collo e i crini
Traea per terra; e l’asta, onde trafitto
Portava il petto, con la punta in giuso
Scrivea note di sangue in su la polve.
     Ecco intanto venir di Palla al tempio
780In lunga schiera ed ordinata pompa
Le donne d’Ilio a far del peplo offerta.
Battonsi i petti, e scapigliate e scalze


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