Pagina:Eneide (Caro).djvu/94

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[45-69] libro ii. 53

45Fosse partita, e che a spiegate vele
Gisse a Micene. Onde la Teucria tutta,
Già cotant’anni lagrimosa e mesta,
Volta ne fu subitamente in gioia.
S’aprîr le porte, uscîr d’Ilio, e d’intorno
50Le genti tutte, disiose e liete
Di veder vòti i campi e sgombri i liti,
Ch’eran coverti pria di navi e d’armi.
Qui s’accampava Achille, e qui de’ Dòlopi
Eran le tende; ivi solean le zuffe
55Farsi de’ cavalieri, e là de’ fanti,
Dicean parte vagando, e parte accolti
Facean mirando al gran destriero intorno
Meraviglie e discorsi: e chi per sacro,
E chi per esecrando il voto e ’l dono
60Avean di Palla. Il primo fu Timete
A dir ch’entro le mura e ne la ròcca
Quindi si conducesse, o froda, o fato
Che ciò fosse de’ miseri Troiani.
Ma Capi e gli altri, il cui più sano avviso
65O per insidïose, o per sospette,
Quantunque sacre, avea le greche offerte,
Voleano, o che del mar fosse nel fondo
Precipitato, o che di fiamme ardenti
Si circondasse, o che forato e lacero


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