Pagina:Epigrammi di Dafnide Eretenia.djvu/34

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     Che l’ebbe in sul momento
     Disfidata con riso al fier cimento.
     Ma Ciprigna le disse: oh! sei ben stolta
     Se mi dispregi armata:
     Sai che ignuda ti vinsi un’altra volta.



LXXX.

da sannazaro.


Vista Nettuno in sugli adriaci flutti
     Starsi Vinegia, e tutti
     Tener suggetti alle sue leggi i mari:
     Or, disse, o Giove, del tuo Marte i lari
     Pommi pur contro, e del Tarpeo le mura;
     Se al mar la terra di prepor presumi,
     Mira le due città: quella fattura
     Degli uomini dirai, questa de’ Numi.


LXXXI.

da marziale.


Fabulla i crini, che ha comprati, giura
     Esser suoi; per ciò forse ella è spergiura?