Pagina:Erodiano - Istoria dell'Imperio dopo Marco, De Romanis, 1821.djvu/22

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e cara grandissima, fatti venir di ogni parte, con offerta di ricchissimo stipendio, letterali grandi e di gran fama, acciò avesse da loro un’ottima educazione. Cresciute poi che furono le figlie, le diè in ispose a’ migliori del senato, preferendo, a quei di antichissima stirpe e di soverchie ricchezze, colóro che menavano una vita modesta e innocente, per esser di avviso, che le doti dell’animo sieno i beni i più veri e i più solidi. Egli pose in pratica ogni spezie di virtù, ed amò di tanto amore le antichità, che in tali studj si pareggiò a’ più famosi tra’ greci e romani. Il che -chiaramente apparisce in quei detti e scritti suoi, che in gran copia sono a noi pervenuti. Fu poi si affabile e manieroso principe, che a tutti quelli che gli si avvicinavano, porgea benignamente la destra, nè tollerava che le sue guardie ne impedissero a chicchesifosse l’accesso: e di tutti gl’imperadori fu il solo, che pien di filosofia la lingua e il petto, conformasse in lei ogni sua operazione, non con vanità di parole e con ostentazione di leggi, ma colla purità di costumi e colla frugalità della vita. Per la qual cosa in quei tempi sovrabbondò una moltitudine di filosofi emulatori, come sono gli uomini assai sovente, della vita del principe. Molti e dottissimi hanno scritto della somma prudenza e fortezza sua nelle arti della guerra