Pagina:Erodiano - Istoria dell'Imperio dopo Marco, De Romanis, 1821.djvu/229

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istoria libro vii. 225


vedere spento senza sua briga il nemico, si disfece dell’assassino, che aspettava grandi premj, punendolo di morte per fargli pagare il fio di quella rivoluzione suscitata da lui, ovvero in abborrimento della sua malvagia perfidia. Queste furono le cagioni ch’esasperarono maggiormente l’animo di Massimino, e infierirono il suo già per natura crudelissimo carattere, cui si confacea quel suo corporale dificio di parti membrute e gigantesche, orribili a vedere, e tali, che a petto loro erano un nulla le forze del più esercitato atleta di Grecia, e quelle eziandìo de’ più robusti tra’ barbari.

Composte in tal guisa le cose, e messo insieme tutto l’esercito, passò intrepidamente il ponte per recare guerra a’ tedeschi. Moltitudine innumerabile lo seguitava: pressoché tutti i popoli barbari: non men numero di balestratori e arcieri mori: gli osroeni e gli armeni; questi in qualità di sudditi, quelli in rango di alleati: i parti eziandìo che si trovavano o scritti al soldo, o in diserzione, o prigionieri di guerra. Questo sì numeroso esercito era stato in principio riunito da Alessandro, e dipoi da Massimino accresciuto, e a’ militari esercizj addestrato. Ma soprattutti aveano riputazione di attissimi a quella guerra i balestrieri e gli arcieri, per la rapidità colla quale si scagliano sul nemi-