Pagina:Erodiano - Istoria dell'Imperio dopo Marco, De Romanis, 1821.djvu/69

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istoria libro ii. 65


imperio, a te lo cedo, e meco insieme il senato per suo principe ti elegge. Voltandosi i padri colle braccia tese a raccomandarglisi: e tatti ad una voce, per così dire, sforzandolo ad accettare, finalmente ancor dubbioso salì sul trono, ed in tal modo si espresse. L’unanime vostro consentimento, e il ferventissimo ardore che mostrate di volermi eleggere fra tanti nobilissimi, nel rimuovere ogni ombra di adulazione, e nel porgere argomento manifesto di lealtà e di benevolenza, renderebbe forse chiunque altro più pronto ed animoso ad addossarsi tanta mole, si che a bene sperare di potervi riescire gli sarebbe cagione la tanta vostra amorevolezza. Laddove io, fuori di me per onore sì grande, sento che quanto più mi viene esso maggiore, di tanta maggior paura il cuor mi compunge. E come render potrei guiderdone che pareggi la grandezza de’ vostri beneficj? Perciocché la gratitudine, secondo che io credo, tra le altre virtù è sommamente da commendare, ed in ispezie se sopravvanza ì beneficj ricevuti, non si misurando tanto la facoltà del rimuneratore, quanto encomiato è di non essersi lasciato fuggire la memoria del dono. Ma quando accade il contrario, e a benefizio grande si rende rimunerazione che noi compensi, allora non tanto si pone mente al