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100 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

improvvisamente si lanciò sul cappello d’un Cavaliere che, venendo da un altro cammino, a quella carrozza si avvicinava; può esser dunque che saltino, e può esser parimente che, volendo tendere il filo da un albero all’altro, l’attacchino prima ad un ramo e poscia giù per quel filo si calino in piana terra, e per terra si conducano a trovare il pedale del più vicino albero ed, inarpicandovi sopra, raggomitolino il lor filo e lo tirino disteso alla giusta e necessaria proporzione ed altezza. Mi vien detto da un amico che egli vide un giorno due ragni che, attaccati al lor filato, penzolavano da’ rami di due alberi non molto lontani; ed osservò che si lanciarono l’un contra l’altro, ed essendosi aggavignati per aria, annodarono insieme i lor fili e amenduni d’accordo si misero a tessere una gran tela. Si potrebbe anco dire che quando un ragno fa la sua tela tra’ rami di due alberi lontani, sia caso fortuito, cioè che prima, ciondolando da un albero, esso ragno attaccato al suo filo, sia stato traportato dal vento nell’albero più vicino e, non essendosi strappato lo stame, abbia potuto in quella distanza ordire il suo lavoro. Il padre Blancano nel libro sopraccitato afferma, per provata da lui e più volte riprovata esperienza, che il filo del ragno non è un semplice filo e pulito,