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102 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

luogo abbiano avuto valeggio di dare al filo maestro tanta lunghezza, onde i fili laterali di esso abbiano potuto arrivare all’altra parte della strada. Sia dunque come esser si voglia, e creda pure ogn’uno ciò che più gli aggrada, che io per poter rattaccare il primiero mio ragionamento vi dirò che, avendo fatto mettere insieme una buona quantità di ragni ed avendogli fatti ammazzare, gli lasciai in un vaso aperto dove correvan baldanzosamente le mosche a pasturarsi ed a farvi sopra, quasi per vendetta, i lor cacchioni; per la qual cosa que’ cadaveri in breve tempo inverminarono, ed i vermi, induriti poi in uova o crisalidi, dalle crisalidi nacquero altrettante mosche, di quelle che per le nostre case s’aggirano.

Lasciando stare adesso di più ragionare de’ ragni, parendomi aver a bastanza mostrato che le carni non inverminano e che tutti i soprannominati insetti dalla sostanza di quelle non nascono, giudico che sia tempo ormai di far passaggio ad alcune altre cose, le quali comunemente e dal volgo e da uomini famosi e reverendi sono tenute che bachino, e tra esse più di tutte il formaggio, sul quale i ghiotti si vantano di saper il modo di far nascere i vermi per allettamento della gola: e la cagione effi-