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DI FRANCESCO REDI. 165

bruco verde assai grosso, trovato in un viale del giardino di Boboli: se gli vedevano sedici gambe, com’hanno per lo più la maggior parte de’ bruchi, cioè otto sotto la gola, sei a mezzo ’l ventre e due nell’estremità della coda: aveva quattordici incisure o anelli, ed ogni anello aveva due macchiette di color rancio o dorè, e sei perle dello stesso colore, coperte di peli castagni, corti e radi. A dì cinque di luglio, senz’aver in questi quattro giorni mangiato, fece il suo bozzolo tutto di seta bianca, con molta sbavatura di seta all’intorno del bozzolo, il quale, dalla parte più acuta, era aperto e da quest’apertura scappò fuora una farfalla al fine del mese di Maggio avvenire.

A dì cinque di Luglio trovai sopr’una pianta di solano un grossissimo bruco: tosto che l’ebbi rinchiuso cominciò a rodere delle foglie di quell’erba, ed il giorno settimo dello stesso mese gettò la spoglia e rimase crisalide rossa, che d’ora in ora andava oscurandosi finchè quasi diventò nericcia: e da essa il secondo giorno d’agosto nacque un grandissimo farfallone che, stuzzicato ed irritato, strideva come se fosse un pipistrello. Era di color dorè, e nero nell’ali, nel dorso, e nel ventre, col capo tutto nero, sul quale s’alzavano due pennacchini nericci: gli occhi appari-