Pagina:Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu/27

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DI FRANCESCO REDI. 23

riapertala, mirai che da tutte quell’uova erano nati altrettanti vermi, e che i gusci voti stavano per ancora attaccati là dove furono partoriti; e quei primi bachi veduti il giorno avanti eran cresciuti di grandezza al doppio: ma quello che più mi sembrò pieno di maraviglia si fu che il seguente giorno arrivarono a tal grandezza che ciascuno di loro pesava intorno a sette grani; e pure il giorno avanti ne sarebbono andati venticinque e trenta al grano; ma gli altri usciti dell’uova erano piccolissimi e tutti insieme, quasi in un batter d’occhio, finiron di divorare tutta quanta la carne de’ pesci, avendo lasciate le lische e l’ossa così bianche e pulite che parevano tanti scheletri usciti dalla mano del più diligente notomista d’Europa: e quei bachi posti in luoghi di dove non potessero fuggire, ancorchè sollecitamente se n’ingegnassero, dopo che furon passati cinque o sei giorni dalla loro nascita, diventarono al solito altrettante uova, altre rosse, altre nere; e tanto quelle tanto queste di differente grandezza; dalle quali poi, ne’ giorni determinati, uscirono fuori mosche verdi, mosconi turchini ed altri neri listati di bianco; ed altre mosche ancora di quelle che simili in qualche parte alle locuste marine ed alle formiche alate di sopra ho descritte. Oltre queste