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DI FRANCESCO REDI. 81

vata rinascono gli scorpioni da’ cadaveri degli scorpioni stessi esposti al sole ed inaffiati con acqua in cui sia stato macerato il bassilico, mi arrischiai di nuovo a farne il secondo ed il terzo esperimento, e sempre deluso attesi indarno la desiderata nascita degli scorpioni; in vece de’ quali sempre mi comparvero mosche: e quando la quarta volta ne feci la prova in orinaletto da stillare ben serrato col suo antenitorio, non vidi mai nè bachi nè mosche nè scorpioni; onde io sempre più mi andava confermando nella mia opinione che da’ cadaveri, se non vi è portato sopra il seme, non nasca mai animale di sorta alcuna.

In questa congiuntura volli rinvenire se dall’anitra putrefatta sotto al letame si generi veramente il rospo, come lo credè e lo scrisse Gio. Batista Porta; ed avendone fatta sino alla terza esperienza, mi trovai sempre ingannato, e toccai con mano che il Porta, per altro uomo curioso e molto dotto, in questa ed in altre cose molte era stato troppo credulo, siccome fu credulissimo il greco scoliaste di Teocrito, quando scrisse che dal corpo della morta lucertola nascer solevano le vipere; e non meno di lui l’arabo Avicenna affermante i capelli delle donne in luogo umido e percosso dal sole convertirsi in serpenti