Pagina:Esperienze intorno alla generazione degl'insetti.djvu/89

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DI FRANCESCO REDI. 85

bunt illum, e in Isaia, capitolo decimoquarto: Detracta est ad inferos superbia tua, concidit cadaver tuum: subter te sternetur tinea & operimentum tuum erunt vermes. Ed in Giob al capitolo decimosettimo: putredini dixi: Pater meus es; mater mea & soror mea vermibus: tutto è vero, ma però il Sacro Testo parla generalmente, e non si ristringe a dire se que’ vermi nasceranno spontaneamente e senza paterno seme dalle nostre carni, o se pure d’altronde correranno a divorarle, o nasceranno in esse per cagione della semenza portatavi sopra da altri animali; il che è più probabile, anzi verissimo: e chi pur creder volesse in contrario, bisognerebbe che credesse ancora che non solo i vermi spontaneamente nascessero dagli umani cadaveri, ma vi si generassero ancora le tignuole, i serpenti e tutte l’altre maniere di bestie, leggendosi nell’Ecclesiastico al capitolo decimo: cum enim morietur homo, haereditabit serpentes & bestias, & vermes: ma questa minaccia di Sirachide si dee intender come quell’altra di Geremia al capitolo decimo sesto numero quarto: erit cadaver eorum in escam volatilibus coeli et bestiis terrae. E altrove: erit morticinum eorum in escam volatilibus coeli & bestiis terrae. Ed oltre di queste bestie sarà pastura ancora de’ vermi partoritivi sopra da varie generazioni di mosche; e che ciò sia il vero,