Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/123

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libro secondo 117



     25Cigno dircèo va fra le nubi a volo:
tanto io non posso picciol ape alzarmi;
formo ingegnoso, depredando i fiori,
miele di carmi.

     Pinga Corazza degli eroi le gesta,
30il tardo Ibèro all’Algerin nemico,
d’Augusto il genio, la canuta fama
di Federico,

     l’Anglo discorde, che, fremendo bieco,
la pensilvana libertá rimira
35e la temuta, su le palme assisa,
russa Semira.

     Dalla mia cetra nascono sospiri
di donzellette per amor gelose
e, sogghignando, scopronsi notturni
40furti di spose.

     Or vi s’aggira fra le corde il nome
di Fille bianca, di Cairba figlia,
azzurra i lumi, rannodata il crine,
bionde le ciglia,

     45dagl’insidiosi languidetti sguardi,
dalla soave verginal favella,
dal lieto volto, su di cui sorride
l’anima bella.