Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/19

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libro primo 13



     25Non crescon palme sul castalio rivo,
né il fertil margo alto cipresso adombra:
protegge i vati con la docil ombra
palladio ulivo.

     Venite al rezzo de’ bei rami suoi,
30della natura difensori augusti:
non gli ebri duci di rapine onusti,
voi siete eroi!

     Con voi l’amico presso me si assida,
caro all’amore delle sergie genti:
35giá eternatrice per le vie dei venti,
Fama lo guida.

     Cinger gli voglio l’onorate chiome,
e, dove morte saettar non puote,
oltre il confine dell’etá remote
40spingerne il nome.

     A lui sul volto candida traluce
l’anima bella che racchiude in petto,
né la percuote di malnato affetto
torbida luce.

     45Prudenza il guida ne’ dubbiosi eventi,
che nel futuro con cent’occhi guarda,
pronta nell’opre, ne’ giudizi tarda,
parca d’accenti.

     Il braccio gli arma di severe pene
50Giustizia, ai doni e alle preghiere sorda:
seco è Pietade, che le offese scorda,
l’ire trattiene:

     Pietade, figlia di sventure, a cui
deve i costumi placidi e soavi,
55più che agli esempi e allo splendor degli avi
raccolti in lui.