Pagina:Fantoni, Giovanni – Poesie, 1913 – BEIC 1817699.djvu/232

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226 scherzi



     Il garzoncel di Cipride
conosce il suo periglio,
e alla vicina spiaggia
60volge inquieto il ciglio.

     Gli Amori al corso affrettansi,
tesi sui curvi remi:
il lido cresce, crescono
seco i perigli estremi.

     65Giá Amor raggiunge l’agile
nemica nave, e guerra
fatal gli move, in faccia
della bramata terra.

     Sta su la sponda intrepido
70il Falso onor tiranno,
seco è l’accorta Industria
e il fortunato Inganno.

     Venti lunate amazzoni,
tinte di minio il volto,
75il crin di bende barbare
ferocemente avvolto,

     mille sonanti vibrano,
di rio veleno infette,
dal corno lucidissimo
80asiatiche saette.

     Servi, guerrier preparano
il fuoco intanto e l’armi,
ed alla pugna invitano
col vivo suon dei carmi.

     85Altri ne manda il Rodano,
Vistola, Tago ed Ebro,
Schelda, Tamigi e Tanai,
altri il Danubio e il Tebro.